La mostra raccoglie una serie di ceramiche ingobbiate e incise dall’autore che fin dagli anni Sessanta ha mantenuto all’interno delle sue ricerche la componente segnica. Il “segno” come elemento di rottura o di azzardo, rappresenta per La Pietra lo strumento capace di intervenire nelle maglie di situazioni precostituite, e raccontare percorsi personali e non allineati.
Questa mostra presenta per la prima volta un’ampia rassegna di ceramiche che non appartengono a quella grande produzione, che l’autore ha realizzato con artigiani di tutta Italia, conosciuta come la sua interpretazione dei “genius loci” territoriali. Ca' di Fra', in collaborazione con l'Archivio La Pietra, propone infatti una collezione di “Libri aperti”, una serie di formelle ingobbiate e incise (dalla collezione “Erbario”), una serie di piatti incisi (l’installazione ispirata a “L’ultima Cena”) e grandi vassoi tridimensionali e incisi (collezioni “Casa e giardino” e “Itinerari”).
Questi oggetti/opere d’arte si riallacciano, in un ideale omaggio e passaggio di testimone, alle opere in ceramica che Lucio Fontana (di cui La Pietra è stato giovane allievo pittore) realizzava negli anni Cinquanta, incidendo masse di terracotta con i suoi “tagli” che rivelavano, sotto lo smalto, l’essenza della terra. Il segno di La Pietra, a differenza di quello di Fontana, è però molto più narrativo, riprendendo anche i riferimenti alle varie correnti artistiche da lui attraversate (pittura segnica e narrative art) fino a rivelare i temi da lui indagati nella ricerca sull’ambiente urbano: itinerari preferenziali, dal centro alla periferia, gli orti urbani, il giardino delle delizie.
Biografia Nato a Bussi sul Tirino (Pescara) nel 1938 e originario di Arpino (Frosinone), Ugo La Pietra vive e lavora a Milano, dove nel 1964 si è laureato in Architettura al Politecnico. Architetto di formazione, artista, cineasta, editor, musicista, fumettista, docente, nel 1960 si definisce ricercatore nel sistema della comunicazione e delle arti visive, muovendosi contemporaneamente nei territori dell’arte e del progetto. Instancabile sperimentatore, ha attraversato diverse correnti (dalla Pittura segnica all’arte concettuale, dalla Narrative Art al Cinema d’Artista) e ha utilizzato molteplici medium. Le ricerche condotte si sono concretizzate nella teoria del “Sistema disequilibrante” – espressione autonoma all’interno del Radical Design – e in importanti tematiche sociologiche come “La casa telematica” (MoMA di New York, 1972 – Fiera di Milano, 1983), “Rapporto tra Spazio reale e Spazio virtuale” (Triennale di Milano 1979, 1992), “La casa neoeclettica” (Abitare il tempo, 1990) e “Cultura Balneare” (Centro Culturale Cattolica, 1985/95). Ha comunicato il suo lavoro attraverso molte mostre ed esposizioni, in Italia e all’estero: Triennale di Milano, Biennale di Venezia, Museo d’Arte Contemporanea di Lione, Museo FRAC di Orléans, Museo delle Ceramiche di Faenza, Fondazione Ragghianti di Lucca, Fondazione Mudima di Milano, Museo MA*GA di Gallarate. Da sempre sostiene in modo critico con opere e oggetti e con l’attività teorica, didattica ed editoriale la componente umanistica, significante e territoriale dell’arte e del progetto.
SOLO PER APPUNTAMENTO: Orario Galleria: Lunedì - Venerdì ore 10.00 - 13.00 e 15.30 - 18.30 Tel. 0229002108